 | volmay |
| | È uno dei due delegati italiani. È l'indiscusso campione italiano del Rubik's Magic. È un viaggiatore instancabile e (purtroppo per noi) nostro rappresentante nei Paesi dell'estremo oriente. È il cuber più fortunato della storia d'Italia. È Filippo Brancaleoni.
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... continua da QUI... D: Ultimamente ti ho visto abbastanza impegnato col 4x4. Inizia finalmente a piacerti?
R: Mi è sempre piaciuto, ma nonostante l'ANNO di allenamento faccio ancora gli stessi tempi di un anno fa, più o meno. Ora sono passato al contapairing in modo definitivo e, se i tempi si abbasseranno, sarò contento; in caso contrario, fa niente. Sono troppo vecchio per migliorare.
D: Se sei vecchio tu, cosa dovrei dire io? Da quanto tempo sai risolvere il cubo?
R: Da circa 3 anni, mi ritengo vecchio semplicemente perché a parità di ore di allenamento non miglioro più come una volta, ma faccio molta più fatica.
D: È vero che hai provato ad insegnare a Filippo Brancaleoni a risolvere il cubo di Rubik? Ci sei riuscito?
R: Certo, merito di un grande maestro e anche di un grande allievo!
D: Com'è stata la tua prima competizione ufficiale (Italian Open 2008)? Cosa c'era di diverso, a quei tempi, rispetto ad ora?
R: Ricordo che fu molto emozionante: non conoscevo nessuno e stavo entrando per la prima volta in un mondo che avrebbe cambiato profondamente la mia vita. Ricordo che allora 42 secondi era un buon tempo; in gara non andai molto bene, media sui 46-48, ora non ricordo. Penso che il cubing sia leggermente cambiato da allora: in quegli anni una gara era un evento più "esclusivo" diciamo. I delegati in Italia non c'erano ancora quindi, quando arrivava il momento di una gara, sapevi che dovevi fare molto bene perché, bene che andasse, avresti dovuto aspettare un altro anno per poter partecipare ancora.
D: L'anno successivo, al South Italian Open 2009, portasti a casa addirittura 4 record nazionali: singolo 3x3, singolo 2x2, singolo e media Master Magic. Ti eri allenato moltissimo in tutte le tre categorie?
R: Ricordo bene quella gara, la considero la gara che mi portò all'apice della mia carriera. Per il 3x3 e il 2x2 ricordo che era stata solo una grande fortuna, i miei collegi cuber ancora me lo fanno pesare.  Per il Master un po' mi ero allenato a casa, ma mai troppo: penso che i Magic events siano quelli che richiedano l'allenamento più noioso di tutti.
D: A proposito di fortuna, molti ti considerano probabilmente il cuber italiano (o mondiale) con la miglior sorte. Anche tu ritieni di esser stato baciato dalla Dea bendata?
R: Un po' sì, ma non troppo. A tutti quelli che mi dicono così, ogni volta rispondo di andare a controllare il profilo WCA di Vincent Sheu che ritengo sia il cuber più fortunato della storia.
D: Grazie sicuramente alla tua passione per i viaggi, vanti numerose presenze a tornei un po' in tutto il mondo. Che differenze ci sono con gli open organizzati qui da noi?
R: Giappone, Thailandia e Stati Uniti sono i Paesi dove ho trovato l'organizzazione più curata di tutte: mai un ritardo, mai una classifica sbagliata, tutto perfetto. In Europa considero la nostra organizzazione molto simile a quella francese e spagnola, molto "spartana". XD A Madrid ricordo che la gara sarebbe dovuta terminare alle 19 di sabato sera; successe invece che l'ultimo cubo dell'ultimo round di 4x4 fu risolto da Lorenzo alle 23 di sera e dovettero sopprimere il Fewest Moves per mancanza di tempo materiale! C'è da dire che però come ci divertiamo noi in Italia durante gli Open, da nessun'altra parte.
D: Restando in tema "l'Italia nel mondo", cos'è che odi di più del nostro Paese? So che non ami molto viverci.
R: Più che odio, è rammarico. Vedendo il mondo, vedendo come nel resto del mondo la gente vive, si rapporta, ragiona, ci si chiede cosa ci abbia lasciato nell'era della pietra. Siamo egoisti, arretrati mentalmente, stupidi: ci facciamo fregare ogni santissimo giorno da coloro che sono al potere e non facciamo niente per cambiare la situazione, continuando a dire "in Italia è così". E' rammarico perché mi piacerebbe vantarmi del mio Paese all'estero, ma semplicemente è una cosa che non si può fare: gli italiani che si vantano dell'Italia all'estero vengono veramente presi in giro, soprattutto da coloro che conoscono un minimo la situazione politico-economica generale dell'Europa o del mondo.
D: Cosa, invece, adori dell'Italia?
R: L'unica cosa che salverei del nostro paese in caso di "disastro immane" sarebbero i libri di cucina e le opere d'arte, che però non restituirei agli italiani.
D: Passiamo alle domande da parte dei lettori. Nicola di Rovereto vuole sapere quali sono i tuoi yogurt preferiti.
R: Aromatizzati alla frutta soprattutto fragola e pesca, una delizia!
D: Lorenzo di Bergamo chiede: come ti senti ad essere associato sempre ad una fortuna sfacciata durante le risoluzioni?
R: Porta quasi bene, avendo la convinzione di essere fortunato penso di rendere meglio. Un po' come quel periodo in cui non credevo nella parità OLL del 4x4 e non ne ho beccata una per 4 round di fila, in due gare.
D: Giovanni da Pesaro chiede: riuscirai a conquistare una giapponese prima di fare una media sub 10 in gara?
R: Dato che mi interessa molto di più la prima condizione della seconda, per la media sub 10 posso anche aspettare degli anni.
D: Giulia da Mantova chiede: ma tu sei un ginkgo biloba?
R: Vorrei dire a Giulia di mollare la metanfetamina.
D:Un commento a caldo sull'open al quale hai appena partecipato, il Dutch Open 2011.
R: Un po' male; ho avuto tempi normali solamente nel 3x3.
D: Qualche sub 1 col 4x4?
R: Uno solo, scandaloso.
D: Prossimo open a cui parteciperai? Trentinopen 2011?
R: Sì, era il mio ultimo open all'estero per quest'anno.
D: L'intervista è finita. Ti ringrazio per la disponibilità! Vuoi salutare qualcuno?
R: Saluto la tipa che ha trovato l'iPod che avevo perso e che mi restituirà domani.***
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